Consigli e suggerimenti per una settimana di arrampicata in Corsica
Perché la Corsica?
Si è conclusa la stagione estiva di lavoro e, un po' stanchi ma con tanta voglia di scalare, siamo pronti per una nuova avventura! Scegliamo di imbarcarci per la Corsica incuriositi dai racconti di diversi amici sulla sua arrampicata particolare e perché, motivo principale, abbiamo voglia di granito.. Un po' sognando un viaggio più grande in terra americana e quindi per allenarci su questo tipo di scalata, un po' semplicemente per immergerci in qualcosa di diverso.
Dov'è la roccia migliore della corsica?
Ci dirigiamo a colpo sicuro verso le Aiguilles de Bavella, una zona montuosa nel sud-est dell'isola a circa 30 chilometri dal mare, caratterizzata da guglie di granito che vanno dai 200 ai 500 metri di parete, fino ad una quota massima di 1500 metri abbondanti. L'ambiente è molto selvaggio: è attraversato da un'unica strada e giusto un paio di paesi davvero piccoli. Le guglie si raggiungono a piedi lungo sentieri impervi e di difficile lettura che dipartono dalla strada principale. E' facile trasformare quella che viene descritta come un'ora di avvicinamento, in tre ore di ricerca in mezzo a rovi e massi..! La roccia però è effettivamente spettacolare! L'arrampicata è molto varia, vi descriveremo di seguito qualche via da noi scelta dove abbiamo spaziato tra l'arrampicata di equilibrio su placche lisce, a prese svase apparentemente intenibili, a fessure off-width di difficile interpretazione, a sezioni più verticali dove il lavoro instancabile del vento ha scavato buchi enormi.
consigli utili
Fortunatamente non abbiamo vissuta nessuna brutta esperienza, ma eravamo stati avvertiti del grande rischio di dormire con la macchina/furgone o la tenda fuori dalle strutture attrezzate: sembra che talvolta i corsi si divertano a rompere i vetri delle macchine o a sassate o, peggio ancora, a colpi di carabina.. Consigliamo quindi di non scegliere luoghi isolati e solitari per trascorrere la notte, ma preferire piuttosto il sostegno del gruppo, o meglio ancora di dormire nei campeggi che risultano molto economici (dai 10 ai 15 euro a notte/persona).
I prezzi sono abbastanza alti, sia per quanto riguarda il mangiare o bere fuori, sia per una normale spesa al supermercato, per cui partire con la macchina carica e puntare all'autonomia.. Può essere una buona strategia per uno standard di vacanza economy!
Delicatessen, Punta U Corbu
Siamo partiti con l'obiettivo principale di andare a vedere come fosse questa famosa Delicatessen e con tanta voglia di metterci in gioco e provare a mettere le mani sulle prese di questa famigerata via marchiata Arnaud Petit e Stéphane Husson, aperta in artificiale nel 1992 e arrampicata poi in libera per la prima volta dallo stesso Petit nel 2001. Gioco del destino, incontriamo Arnaud Petit in persona che si cala dalla via e ci guarda con occhio incuriosito muovere i primi passi sulla sua parete.
La prima delle cinque lunghezze è, nel bene e nel male, la più dura: ci si scalda su un bell'8b di 35 metri abbondanti! Dopo un'ora sostenuta di avvicinamento (quando ormai lo conosci perché la prima volta ci saranno sicuramente diversi minuti di troppo persi a capire se si è sulla traccia giusta), si arriva sicuramente ben caldi nelle gambe, ma le braccia e le dita non sono pronte per attaccarsi su queste difficoltà, così con tanta pazienza e lentezza si muovono i primi passi di riscaldamento. La fortuna di questo tiro duro in partenza è che si può passare del tempo a provare la libera senza dover scalare gli altri tiri, cosa che in effetti noi abbiamo fatto per diversi tentativi. Poi, incuriositi da che aspetto avesse la via nel suo complesso, al terzo giorno ci siamo ingaggiati verso la cima e abbiamo scoperto quattro lunghezze magnifiche! Il primo 8b è molto particolare, caratterizzato da prese svase difficili da tenere e di difficile interpretazione nella prima parte, e da una placca con un paio di passaggi estremi nella parte finale. Segue poi un bellissimo 7c+ su fessurina rovescia, dulfer e buchi finali in leggero strapiombo. Un 7c di fessura svasa da capire in dulfer con un ribaltamento da boulder ginnico. Ed infine un 8a dalla partenza misteriosa ma facile su forme lavorate dal vento ed un'uscita in placca molto dura. L'ultima lunghezza di 6c invece, paragonata al resto della via, non merita menzioni particolari.
La via è effettivamente spettacolare e riuscire a scalarla, seppur non liberando tutti i tiri, è stata una bella soddisfazione, avendoci comunque dedicato del tempo per capire ogni movimento in libera e svelare gli enigmi della parete!
Jeef, Punta U Corbu
Per riposarci un po' dagli sforzi di Delicatessen, ma sempre motivati a scalare, scegliamo la via Jeef: difficoltà decisamente meno sostenute (ha un passo di 7b facilmente azzerabile ed un tiro di 7a tranquillamente scalabile, il resto dei tiri oscillano tra il 6b e il 6c). La via offre una bell'arrampicata in placca, salvo qualche breve fessura ed il caratteristico tiro di 7a che sale su di un muro verticale estremamente lavorato dal vento.
Il meteo oggi non è dalla nostra parte e, appena raggiunta la sosta dell'ultimo tiro, gettiamo le doppie veloci sotto una leggera pioggerellina che non ci crea problemi a scendere la via ma che ci impensierisce piuttosto per il rientro a piedi (che si svolge su placche di roccia abbastanza scivolose in caso di bagnato). Ma ormai la strada la conosciamo, trattandosi della medesima guglia su cui sale anche la via Delicatessen ed in men che non si dica siamo all'auto e ci concediamo la nostra prima birra al caldo e accogliente Auberge du Col.
Nirvana, Punta Lunarda
A questo punto, dopo aver scalato sulla placca e sugli svasi, per non farci mancare nulla scegliamo una via interamente in fessura. Dal primo giorno avevamo notato questo magnifico pilastro che svettava sugli altri, capiamo di cosa si tratta e scegliamo la via che fa al caso nostro. Ci aspettiamo un bel po' di incastri di mano e piedi e invece ci ritroviamo a strusciare come vermi su una fessura off-width dopo l'altra, dove quando vai da primo devi, a sangue freddo, non lasciarti intimorire dal fatto che avanzi di un centimetro al minuto e continuare nel tuo inesorabile ma lento progresso; mentre se vai da secondo.. Hai solo da lamentarti che con lo zaino non ci passi da nessuna parte ed avere tanta pazienza che il tuo compagno raggiunga a ritmo lento la tanto sudata sosta!! Nel suo genere, anche Nirvana è una via bellissima. Le difficoltà sono di massimo 6c+ ma se non si possiede una buona tecnica di arrampicata in fessura.. Può rivelarsi molto più dura del grado espresso sulla carta!
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